martedì 30 dicembre 2008

La lobby al tempo di Romeo e Il sistema Giulietta


Il sistema Romeo : secondo i giudici si tratta di una associazione criminale rivolta a condizionare la politica su scala nazionale ; un "network" , ha scritto un giornale in cui c’erano politici tecnici e funzionari, cui veniva promessa carriera,vantaggi. Il reato contestato è aver predisposto i termini di una gara mai realizzata a napoli e poi aver commesso una serie ci altre possibili illegalità analoghe.
Secondo quel che è noto finora dalla difesa degli imputati : il network c'era ,ma era un sistema di relazioni (alcune utili altre meno) richiesto e ben visto dalle autorità , necessario per garantire il funzionamento e la ideazione di servizi che sul proprio patrimonio immobiliare quasi nessun comune o ente era capace di gestire in proprio.
Quale che sia l’esito delle indagini ed il lavoro dei giudici il processo mediatico è già concluso, poiché è noto le regole della stampa impongono un giudizio e senza possibilità di ricorsi o ulteriori istanze dal taglio e la posizione degli articoli e dei titoli dei primi giorni. Archiviazioni , assoluzioni e prescrizioni : non ci sono nel circuito mediatico , né corti d’appello né cassazioni.Ci sono le smentite di legge. Tanto meno valgono nel tempo di internet : dove i bit si allineano in database eterni. Nè su Google dove la ricorsività dei clic , dei ranking automatici fa si che in poco tempo si possono avere per una turbativa d’asta più clic di Totò Riina. Per questo Giulio Andreotti resta per molti, giovani e non, intellettuali e tassisti, il capo della mafia o quello che ha baciato Riina. Intendiamoci la stampa non ha fatto indagini , sulla base delle intercettazioni e dei comunicati della Procura : ha emesso un verdetto A prescindere. Direbbe Totò.
Il network integrato dei Santoro, Grillo e i Travaglio, conosce il meccanismo perfettamente Blog,Spettacoli satirici, vendita di Videocassette ed instant book, processi in diretta, indagini a sensazione , inseguimenti di qualche parlamentare.., rilanci su You tube . La stampa confindustriale "deplora" il benchmark di Romeo rispetto ai rispettabili concorrenti : “troppi profitti”, condanna aggiuntiva per eccesso di profitto in gestione di impresa !
Nessun complotto ,intendiamoci, ma tutto si tiene e si mantiene…del resto la consegna del primo degli agit-prop : il ripeti ripeti qualcosa resterà viene amplificato dall’ epoca delle reti, ma deve essere ottimizzato da esperti di Search Engine Optimization. Il bravissimo consulente di Grillo , Casaleggio e Associati sa di che si tratta.

In tutte i casi al centro del processo c’è l’insieme dei public affairs : i rapporti con le istituzioni delle imprese, le attività di lobbying . Secondo alcuni (la maggioranza dell'establishment mediatico politico) sono dirty affairs, corrutela, contiguità e commistione di poteri usurpati o comprati, il lezzo del malaffare non può che albergare qui , tra politica e realtà.
Secondo altri si tratta di relazioni istituzionali perfettamente legittime anche se svolte in un contesto difficile, anche di “acquisizione di crediti” di rivendicazioni improprie di paternità , ma nessuna corruzione , nessun controllo del potere anzi un ruolo di advisoring elevato e specialistico.
Di natura parzialmente diversa le indagini che hanno riguardato centinaia di funzionari, attori, imprenditori e che hanno portato al rinvio a giudizio di 106 persone in Basilicata.. qui nelle carte del giudice c'è addirittura la descrizione del profilo di personalità coinvolte a diverso titolo come una trama relazionale coesa e controllata dell’imprenditore meridionale Saladino se non sbaglio. Si menziona addirittura l’attuale Presidente delle Repubblica per dire che in gioventù uno dei dirigenti della Compagnia delle Opere “aveva fatto parte dell’ala riformista del PCI il cui leader era Giorgio Napolitano” .
Sulle relazioni tra amministrazione e appaltatori , imprenditori locali testimoni di matrimonio e dunque erogatori di donazioni era basata anche la misura domiciliare che ha messo fuori causa il sindaco di Pescara poi liberato dagli inquirenti,dopo il commisariamento e tra le polemiche. Non ci sono dazioni, né scambi diretti, vengono chiamati in causa da intercettazioni e stampa : network politici, antiche affinità di corrente (old boyz networks) , affinità storiche (alumni). Tutte accuse a carico per il tribunale on the air della stampa mainstream di tutti gli orientamenti (tranne rare eccezioni) nella parte della accusa contro il sistema delle relazioni tra imprese e potere. Chiamatela lobbying, networking, relazioni istituzionali sembra che gli interessi (soprattutto in certe condizioni politiche e geografiche ) siano di per sé sospetti, colpevoli fino a prova del contrario.

Naturalmente il sistema della stampa analogica vive e si alimenta dello stesso sistema che combatte, ci sono politici che pensano utilizzare stampa e decisioni della magistratura per affermare la loro linea oggi all’offensiva e poi finiscono sulla graticola ( e correnti nei partiti che si combattono ) . Ci sono editori che sono imprenditori , a volte parte a volte vittime del sistema. (Chissà che un giorno un giudice non veda anche qui un intrigo bipartisan per avere soldi pubblici ?) ed imprenditori-editori che sono stati alleati di altri imprenditori , ma oggi possono sperare di prendere il posto di chi è sotto botta. Anche questa è una lobby bellezza ,si, ma quella che balla sguaiata al suono dell’orchestra giustizialista. E non averla mai regolata,la lobby vera , quella che in tutta europa e nel mondo organizza e fa emergere i rapporti , non aver mai avuto una legge in un paese in cui ciò che non è previsto per legge è reato è funzionale sia ai corrotti che ai moralisti a giorni alterni. Nel rapporto tra pubblico e privato si è colpevoli sino a prova del contrario.
Curiosamente non attrae più di tanto l’attenzione che su un tema di lobbying si sia consumato i divorzio tra il DG di Confindustria e la attuale presidenza : tema gli aiuti all’industria automobilistica.
Proviamo a immaginare una piccola fiction che chiameremo “il sistema Giulietta” Facciamo finta che il Direttore Generale di Confidustria sia stato anche a capo delle Relazioni Istituzionali della più grande industria di auto Italiana e invece che Romeo si chiami Giulietta; si tratta di un’azienda che ha avuto a lungo anche il monopolio di tante forniture pubbliche d’auto e mezzi con gare pubbliche, che qualche anno fa si è giovata di un sistema autostradale di prima grandezza e che è riuscita a risollevarsi con uno sforzo enorme ed una management universalmente stimato.
Facciamo finta (questo è altamente improbabile) che il dott. Giulietta abbia un marcato accento napoletano (poco credibile), che nel corso di verse finanziarie si sia occupato di ipotesi interessanti il suo mercato , come la rottamazione ed altro..per diversi anni e ad oggi nell’ambito della manovra anticrisi avesse parlato con ministri , parlamentari e funzionari , con altre parti dei rappresentati dicendo : “quella cosa quella degli incentivi , per me dovrebbe essere specificato un ruolo del comparto nostro e non solo genericamente per l’industria” , se ne avesse parlato a pranzo con qualche parlamentare , o con qualche esponente della Presidenza del consiglio . Facciamo finta che il dott. Giulietta anche nel nuovo incarico avesse mandato delle slides a supporto, …che so ad un Direttore generale del ministero dell’industria o del Tesoro , per dimostrare che so che rispetto alle misure avviate da Bush negli States o in Europa a sostegno di imprese concorrenti la mancanza di un supporto alla nostra unica industria multinazionale manifatturiera . Se le stesse cose le avesse dette ad uno o più esponenti della opposizione che avrebbero commentato “ che potimme fa’…” e qualcuno lo avesse addirittura chiamato , magari un sindaco uno più assessori, rassicurando che “con Letta ci ho parlato anche io a Roma e ho un buon rapporto anche con Scaiola” per l’iter della proposta ,; Immaginiamo che Giulietta abbia detto al Sindaco : “ ma siamo sicuri, guarda che a me risulta che i tuoi stanno criticando il provvedimento” magari criticando qualche altro esponente del governo e dicendo “no , ma quello è scemo” perchè qualcuna di queste imprese risulta e importante per il destino di un comune, di una regione Io penso che avrebbe fatto una buona parte del proprio dovere.. , bene e che semmai questo suo ruolo avrebbe dovuto essere riconosciuto dal sistema come un ruolo importante di educazione reciproca (anche se in dialetto partenopeo) tra istituzioni e interessi indipendentemente dai risultati .Quanto all’impresa si sarebbero valutate le performance in borsa proprio sui profitti e non solo sul vantaggio competitivo dato dal sistema relazionale..E l’autore di questo una persona comperente di politica e di industria avrebbe avuto come riconoscimento , proprio un incarico nella associazione diventando il dirigente più importante della lobby delle industrie itaiane. Fino al cambio di dirigenza e linea almeno.
Ma immaginiamo anche che due anni fa all’avvio di questo percorso un giudice che ad Avellino indagava sul caso “Yes we can”.. sottolinei una frase pronunciata da uno degli indagati durante la stessa campagna elettorale per ingraziarsi in un colloquio uno qualunque di parlamentari o personaggi citati , tipo “con Te ( Giulietta) il rapporto lo tengo io per tutto il gruppo in particolare per la cosa che ti sta a cuore , degli sgravi fiscali a Torino. Siamo una cosa sola ”. Da quel momento il telefono di Giulietta viene messo sotto controllo : e tutte le telefonate e i contatti di cui sopra , e quelli che portano alle riunioni, quelle della sua segretaria, dei suoi collaboratori di tutti gli altri contatti con decisori o influenti di qualunque tipo vengono intercettati. Per due anni.
Immaginiamo poi che qualcuno di costoro dalla impresa o da altri abbia sollecitato o ricevuto donazioni per un orfanatrofio, sponsorizzazioni ad un congresso , ad un maxi concerto di un grande comune ad una festa nazionale, biglietti della scala , o della Formula 1.

Facciamo finta che si sta parlando di soldi pubblici, di sgravi fiscali, di allocazioni importantissime di denari pubblici ….il giudice della giurisdizione di competenza potrebbe trarre la conclusione che si tratti di “distrazione di fondi pubblici” , poi se l’impresa ha partecipato a gare ad esempio presso la Consip magari per il renting d’auto , (sarebbe certo toccato in una grande azienda al responsabile marketing settore PAC con cui a volte Giulietta può avere interagito) questo potrebbe aver creato ripetute turbative d’asta soprattutto se avesse partecipato a gruppi di lavoro della Consip stessa sugli stessi temi. Insieme una associazione a delinquere , un network.
Tutto questo potrebbe emergere da due anni in migliaia di intercettazioni, durante un paio di mesi di titoloni di giornale , poi arresti,richieste di indagare i parlamentari etc.
Santoro e Travaglio con foto nostalgiche si interrogherebbero sulla dinastia dei fondatori dell’ impresa "conniventi o no " ? Colpa loro o dei loro manager ? Perché a sinistra non ci si è accorti ? E così via
Ecco, per sempre ,insataurato presso la pubblica opinione il “sistema Giulietta” . Tutto per finta , ma non per scherzo !

3 commenti:

  1. .. il fatto è che quello che viene definito il più giustizialista dei movimenti politici italiani è l'unico che può vantare di aver depositatato in questa legislatura anche una proposta di legge sulla regolamentazione del fenomeno delle relazioni istituzionali ...
    (C.Deputati - Pisicchio 7 maggio 2008 n. 854)
    http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0012260.pdf

    .. ci si attenderebbe un po' di inziativa ed entusiasmo sul tema (magari con qualche manifestazione concreta) anche da chi si definisce "democratico e riformista" e che improvvisamente si scopre avere una forte vocazione anti-giustizialista ed un notevole sospetto verso gli atteggiamenti analoghi della "casta" giornalistica ...

    maurizio

    RispondiElimina
  2. Caro Maurizio finalmente di nuovo on line..
    dirò sinceramente che non mi entusiasma risolvere ogni cosa in Italia con una legge...Capisco che per dare un nome alle cose , senza che i giudici pensino che sia un reato, anche questo bisogna fare...Temo anche le logiche di albi e di corporazioni, dunque basterebbe copiare pari pari il sistema europeo e basterebbero forse dei regolamenti..comunque...senza la partecipazione dei privati in modo ordinato e trasperante e anche senza la eliminazione di certe logiche statailiste ao parastataliste che mi ricordi i una mail , Io voglio una politica forte che ragioni alla pari con gli interessi e una educazione reciproca...per collaborare o dopo la tangentopoli vero ao presunta ci sarà di nuovo ombra e separazione tra uno stato di nuovo "dominus" e un cittadino asservito

    RispondiElimina
  3. Caro Massimo,
    assolutamente d'accordo, occorre collegarsi alle esperienze ed alle realtà istituzionali che, almeno teoricamente, si dimostrano più evolute.
    Sappiamo bene come fino ad oggi sia stata impraticabile ad ogni livello la strada per una moderna legislazione sulle relazioni istituzionali, anche se di semplici principi, ma mi pare che siamo arrivati alla “resa dei conti”: se si vuole salvare questo paese dalla bancarotta (il fallimento è già stato dichiarato) non ci si potrà più sottrarre alla necessità quantomeno di rilanciare una dimensione più etica della politica e dell'economia.
    A questo riguardo però noto sul versante politico una forsennata ostinazione a salvaguardare i più bassi interessi di casta, di ogni tipo di casta coinvolta, (vedasi esplicite dimissioni Nicolais) e su quello imprenditoriale una strenua resistenza delle corporazioni ad accettare l'idea per sé stesse e per i propri aderenti di un'autodisciplina nei rapporti istituzionali e persino nel rispetto delle regole di mercato (che è tutto dire).
    Quanto alla dirigenza pubblica è facile verificare come sia costantemente inosservante delle linee guida anche di natura etica che in tante occasioni (come direttive, circolari, ecc.) sono state pur tuttavia emanate (..quanta fatica sprecata per Cassese, Bassanini & c. …) .
    Forse qualche atto autoritativo o qualche bella sanzione (di quelle vecchio stile) e qualche significativo esempio non guasterebbero .. e non sto parlando di condanne di ordine penale …
    In termini democratici ed in ordine al c.d. federalismo la preoccupazione maggiore riguardo a questo genere di situazioni la destano proprio le c.d. “autonomie locali” che per una supposta esigenza di governabilità, nelle sempre più esclusive prerogative di un sindaco-padrone, in assenza di contrappesi, sembrano sempre di più feudi affaristici in cui l’ordinamento ed il principio di legalità risultano cose di altri tempi.

    RispondiElimina

Dopo il Teorema Romeo

Dopo l'assalto soprattutto mediatico che ha messo al centro Alfredo Romeo, in carcere per tre mesi Ci sono state le sentenze Tutti assolti per tutti i reati meno uno corruzione per la promessa di assunzione a Romeo. alfredo Romeo è tronato al lavoro , ma noi dopo aver seguito il "processo" mediatico , quello che ha già condannato....che resterà, senza possibilità di riabilitazione .....Continuiamo. Del tutto a prescindere dagli esiti giudiziari, dalle cifre,da realtà e sostanza.