martedì 2 marzo 2010

Ancora Why Not

Pubblico da Facebook
WHY NOT; 8 CONDANNE PER SEMPLICE ABUSO. DE MAGISTRIS SCONFESSATO SU TUTTO; DIMETTERSI PER TRUFFA A DANNO DEGLI ALLOCCHI! NO EH?

Oggi alle 19.13
Insomma la famosa indagine del secolo, quella che di fatti ha mandato a casa il governo Prodi e che, ha tenuto in ostaggio la giunta regionale, si è conclusa con una sentenza che ha demolito l’impianto accusatorio di De Magistris. Dei 102 imputati eccellenti e meno eccellenti, ne sono stati condannati solo 8, tutti per abuso d’ufficio e, per coloro che non avevano scelto il rito abbreviato, solo 15 rinvii a giudizio che, molto probabilmente, già prima dell’inizio del dibattimento, saranno prescritti. Tutte le accuse gravi decadono; dalla corruzione, alla concussione, al peculato, alla truffa, all’organizzazione di massonerie deviate, fino alla più grave, quella di associazione a delinquere. Tutto cancellato, tutto una grande boutade. Non solo, per la grande accusatrice di questo processo, la teste Caterina Merante, il giudice ha disposto il rinvio degli atti alla procura generale, per formulare a suo carico nuove imputazioni (circa 13 capi). Insomma, il “sistema” Saladino, non è mai esistito. Già, Saladino, massacrato dai media, dipinto come il “male” assoluto, quasi come il “Gelli” calabrese, è stato condannato per un semplice concorso in abuso d’ufficio. Diciamocelo pure, la sentenza di condanna a suo carico, appare più come il tentativo di salvare la faccia all’ordine giudiziario che, un vero riconoscimento di responsabilità penale. Quello che emerge chiaro, invece, è che, De Magistris è stato sconfessato su tutta la linea. Chi scrive, sapeva già, che sarebbe andata a finire così. conoscevo gli imputati e le vicende, e conoscevo, soprattutto, il grande “eroe” adottato dalla “nuova sinistra” tutta “falce e manette”; Luigi De Magistris. Conoscevo il magistrato che, in terra di Calabria, non aveva chiuso una sola indagine, delle tanti eclatanti che aveva avviato, con una sentenza di colpevolezza. De Magistris però, questo bisogna riconoscerlo, ha avuto l’abilità di costruire sui suoi fallimenti giudiziari, addirittura lo scenario inquietante di un complotto di Stato, recitando così, il ruolo della vittima, con grande abilità e maestria, forse anche grazie alla sua napoletanità e alla propensione naturale e antropologica alla sceneggiata. Ed infatti, è stato l’unico che, grazie ai Di Pietro, ai Santoro, ai Travaglio, ci ha guadagnato qualcosa; un seggio al parlamento europeo! Per il resto, hanno perso tutti; gli imputati, le loro famiglie, la politica regionale ma, soprattutto, la magistratura, esposta, proprio su questa vicenda, al più grande scontro tra giudici della storia della Repubblica italiana, inoltre, ha perso lo Stato, al quale questa inchiesta, è costata circa 10 milioni di euro (20 miliardi di vecchie lire). Ah, dimenticavo, oltre a De Magistris, ovviamente, ci hanno guadagnato Travaglio e company, vendendo libri e giornali sull’affaire “Why Not”, un business di diversi milioni di euro. E anche De Magistris, qualche soldino, oltre al seggio parlamentare, ha pensato bene di guadagnarlo, l’ultimo libro, pieno di merda e veleni per tutti, lo sta presentando in questi giorni, in giro per l’Italia. Che dire? Penso che, poche ore fa, il sen. Di Girolamo del pdl, ha pensato bene di lasciare il seggio, conquistato all’estero grazie alla truffa preparata dalla ‘Ndrangheta, forse, un pensierino in merito, De Magistris dovrebbe farlo; lasciare cioè, il suo seggio, anch’esso conquistato grazie ad una truffa, anche se, a danno degli allocchi.

Nessun commento:

Posta un commento

Dopo il Teorema Romeo

Dopo l'assalto soprattutto mediatico che ha messo al centro Alfredo Romeo, in carcere per tre mesi Ci sono state le sentenze Tutti assolti per tutti i reati meno uno corruzione per la promessa di assunzione a Romeo. alfredo Romeo è tronato al lavoro , ma noi dopo aver seguito il "processo" mediatico , quello che ha già condannato....che resterà, senza possibilità di riabilitazione .....Continuiamo. Del tutto a prescindere dagli esiti giudiziari, dalle cifre,da realtà e sostanza.