giovedì 26 febbraio 2009

Che c'entra la libertà di stampa

giovedì 26 febbraio 2009

Piero Sansonetti
A me la legge sulle intercettazioni, nelle sue grandi linee, piace.

Non mi sembra affatto una legge illiberale, né una legge bavaglio che uccide l’informazione. Mi sembra una legge con alcuni difetti, da correggere, ma che si ispira a principi garantisti e di difesa del cittadino, della sua innocenza, della sua vita privata, del diritto a non esser linciato. Il diritto di chiunque - super manager o mendicante - a non essere linciato, credo che sia uno dei pilastri della civiltà. Da qualche anno questo pilastro scricchiola. Se lo si irrobustisce un po’ non è male, perché se quel pilastro cede si sgretola tutta la costruzione.
Naturalmente questo non vuol dire che la legge sulle intercettazioni sia perfetta. Penso che vada modificata sia nella parte che riguarda la magistratura sia in quella che tocca noi operatori della informazione, giornalisti ed editori. Nella prima parte della legge, che regola le modalità delle intercettazioni, vedo due cose che non mi sembrano ragionevoli. La prima è la necessità di «gravi indizi di colpevolezza» per ottenere l’autorizzazione a intercettare. È eccessiva la formulazione «gravi indizi di colpevolezza». Mette i bastoni tra le ruote ad alcune indagini importanti.

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Dopo il Teorema Romeo

Dopo l'assalto soprattutto mediatico che ha messo al centro Alfredo Romeo, in carcere per tre mesi Ci sono state le sentenze Tutti assolti per tutti i reati meno uno corruzione per la promessa di assunzione a Romeo. alfredo Romeo è tronato al lavoro , ma noi dopo aver seguito il "processo" mediatico , quello che ha già condannato....che resterà, senza possibilità di riabilitazione .....Continuiamo. Del tutto a prescindere dagli esiti giudiziari, dalle cifre,da realtà e sostanza.